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Cartiere Burgo

Studi generali, 1960-1964

La Cartiera Burgo, progettata nel 1960 e ultimata nel 1964, può essere annoverata tra i progetti della maturità dell’ingegnere Pier Luigi Nervi (1891-1979); situata a Mantova sulle rive del Lago di Mezzo e annunciata da una monumentale vasca di decantazione, lo stabilimento si distingue come capolavoro ingegneristico nel panorama nazionale ed internazionale per la forma monolitica e per l’uso sapiente delle strutture.

L’edificio industriale, concepito come un ponte sospeso in cemento armato, ricopre una superficie di 250×30 metri, al cui interno, in una luce libera di quasi 160 metri, accoglie un macchinario capace di produrre circa 300/400 tonnellate di carta al giorno. Alla struttura, la quale funge non solo da supporto ma anche da involucro per la macchina, è affidato il compito principale di esaltare il carattere innovativo della cartiera; proprio a partire dal prospetto, infatti, emergono i tre elementi caratteristici dell’edificio. Il basamento in cemento armato, che ospita gli impianti e che supporta la macchina; la facciata continua in acciaio e vetro; la copertura sospesa, il cui reticolato di travi in acciaio è sorretto da quattro catene sospese a due imponenti cavalletti in cemento armato alti 50 metri.

Le sperimentazioni di Nervi sul cemento armato e la sua continua ricerca nell’utilizzo di configurazioni complesse si ritrovano in tale progetto nella realizzazione del solaio di copertura dello spazio adibito a magazzino della carta. L’ingegnere, come attestano alcuni elaborati grafici redatti nell’agosto 1961, si cimenta inizialmente nell’adozione di nervature isostatiche e opta, infine, per la realizzazione di nervature ortogonali, come riportato nei disegni dell’ottobre dello stesso anno; il risultato ottenuto da Nervi si traduce in una struttura estremamente leggera, con una soletta di soli 7 centimetri.

La singolarità della Cartiera di Nervi, non solo nella produzione dell’ingegnere stesso, ma anche nel contesto architettonico in cui si colloca, trova ampio riscontro nell’acceso dibattito sviluppatosi attorno al rapporto ingegneria-architettura che raggiunge il suo apice proprio in quegli anni. La Cartiera Burgo è, infatti, caratterizzata da una forte componente architettonica, che emerge soprattutto dal riuscito dialogo tra le sue parti e dall’aspirazione continua ad un unicum, in cui forma e sistema costruttivo, così come edificio e processo produttivo, sono strettamente connessi.

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